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Il contesto

Gli alunni dell’Istituto Comprensivo “Antonio Gramsci” provengono per la maggioranza dal territorio del Comuni di Decimoputzu e Villaspeciosa, alcuni dai centri vicini, altri e in numero sempre maggiore, in questi ultimi anni, da paesi stranieri extraeuropei: nella scuola primaria l’1,9%, nella scuola secondaria di primo grado il 3,8% della popolazione scolastica. A Decimoputzu (4162 abitanti) la maggior parte della popolazione attiva è impegnata nel settore agricolo (sono circa 600 le aziende agricole, principalmente a conduzione diretta o familiare), una minima parte di essa trova impiego negli altri settori produttivi: settore industriale (ca.60), commerciale (ca.140), terziario (ca.140). Negli ultimi anni è cresciuto il numero di persone che ha proseguito gli studi e ha conseguito il diploma e la laurea. L’economia del paese di Villaspeciosa, originariamente a carattere agropastorale, ha subito notevoli cambiamenti negli ultimi dieci anni: il numero dei coltivatori diretti e degli allevatori è notevolmente diminuito, mentre è in continua espansione il settore terziario. Grazie alla favorevole posizione geografica ed i costi delle abitazioni più accessibili rispetto alla città, il paese è in continua espansione demografica. Il livello di istruzione della popolazione è di tipo medio-alto: la maggior parte dei giovani, dopo l’istruzione obbligatoria, prosegue gli studi e il numero di laureati è in costante crescita. Tra le risorse utili per la scuola sono presenti in entrambi i Comuni: la biblioteca comunale, il centro socioculturale, il servizio socio-educativo rivolto ai ì minori con difficoltà di apprendimento, un centro d’ascolto e diverse associazioni sportive. Entrambe le amministrazioni si sono mostrate particolarmente attente alle esigenze della comunità scolastica, partecipando attivamente ai progetti educativi promossi dal nostro Istituto. La popolazione scolastica ha visto in questi ultimi anni crescere il numero degli studenti con disabilità certificata, con bisogni educativi speciali e DSA, provenienti da contesti sociali, economici e culturali e svantaggiati a cui si aggiungono quelli stranieri giunti in Italia di recente e che spesso non sono alfabetizzati. Tale situazione costringe la scuola a ripensare al proprio ruolo, a rivedere la progettazione e l’azione didattica rivolta sempre più all’inclusione e all’integrazione dei ragazzi che si trovano in situazione di difficoltà. E’ infatti significativa, nella nostra realtà, la percentuale di studenti svantaggiati che risulta particolarmente elevata rispetto al contesto nazionale e regionale. Obiettivo del corpo docente dell’Istituto è quello di supportare e accompagnare gli allievi verso il successo formativo con l’ attivazione di azioni didattiche innovative, al passo con i tempi  adeguate alle diverse esigenze di apprendimento. Proprio per questo la nostra scuola pone particolare attenzione al rapporto con le famiglie e promuove un clima relazionale basato sul dialogo, sul confronto e sulla collaborazione al fine di stabilire insieme modalità condivise ed efficaci che accompagnino lo sviluppo e la  crescita armonica dei ragazzi e li aiutino ad orientarsi nella vita. La pandemia ha condizionato notevolmente questo approccio diretto con le famiglie e il territorio e ha compromesso il raggiungimento delle priorità che erano state definite in precedenza. Sono stati individuati diversi bisogni formativi tramite l’autovalutazione d’Istituto effettuata nell’anno 20/21 cui la scuola intende dare risposta attraverso il Piano Triennale dell’Offerta Formativa. A questi si aggiunge la necessità di ristabilire gli aspetti della socialità di cui sono stati privati gli alunni e le alunne di ogni ordine e grado di scuola, a causa della pandemia.